Il c.d. settore ARREDO-CASA copre la produzione/commercializzazione di:

  • ceramiche per pavimenti e rivestimenti
  • apparecchi per illuminazione
  • poltrone e divani
  • materassi
  • sedute
  • mobili per cucina
  • altri mobili per la casa (es quelli destinati alla camera da letto, bagni, accessori)
  • mobili per ufficio e negozi

Le imprese operanti in Italia nel settore ARREDO CASA sono ca. 68.000 (dati ISTAT agg. nov 2023) ed il loro fatturato complessivo (Italia+estero) realizzato nel 2022 ha raggiunto i 56.5 miliari di euro[1]. L’Italia è uno dei players principali sul mercato globale con circa 1/10 di quota di mercato, secondo solo alla China, che fa la parte del leone sfiorando il 40%.

Di questi 56 miliardi una quota consistente (nel 2022. il 37% ca.) è destinata all’export. Il controvalore in euro è di ca. 20 miliardi. (Da notare come i volumi sono rimasti più o meno quelli dei periodi precedenti, tolti il 2020 ed il 2021-22 a causa dell’eccezionalità della situazione venuta a creare a causa della pandemia Covid e del successivo “rimbalzo”. I valori in euro risultano invece aumentati a seguito dell’incremento mondiale dei prezzi delle materie prime, trasporti ed imballaggi).

Le ceramiche rappresentano ca. 1/4 di tutti i prodotti venduti all’estero. Seguono, con circa un 11/12% gli apparecchi per l’illuminazione e poi il resto.

I mercati stranieri di destinazione restano quelli tradizionali:

  • la UE in primo luogo, per oltre la metà, con in testa la Francia (ca. 16%)
  • il Nord America, per un 12-13% ca.
  • il Middle East, per un 6%
  • il Far East per un 8%.

Che rilevanza ha l’export italiano realizzato nel settore ARREDO CASA?

Si confrontino i fatturati 2022 registrati in alcuni altri comparti, considerando che l’export complessivo italiano (di soli prodotti) ha raggiunto quota 624.7 mld:

  • 2 mld: arredo casa

  • 5 mld: automotive

  • 8 mld: agroalimentare (di cui 50.4: alimentare e 7.8 mld: vini)

  • 7 mld: sistema moda (di cui 12.8 mld: calzature)

  • 9 mld: macchinari

Due note sul marketing e canali distributivi.

Le imprese italiane continuano a privilegiare una presenza sui mercati esteri basata sulla presenza di loro agenti o rivenditori locali, legati da accordi di collaborazione di una certa durata. Più sporadica – e riservata ai grandi brands – la presenza locale diretta o con negozi monomarca (propri o in franchising). Piuttosto, cresce decisamente la possibilità di servire direttamente i clienti retail, tramite strumenti e-commerce. Il sito STATISTA della Ströer tedesca, riporta i fatturati realizzati nel 2023 in alcuni mercati con vendite online di prodotti di arredamento a privati acquirenti. Il mercato maggiore è quello USA ma in genere di tratta di paesi interessati al tradizionale export italiano. Conviene che le nostre aziende si attrezzino velocemente per offrire ai clienti retail la possibilità di acquistare direttamente i prodotti di arredamento che interessano loro.

Volumi in mld di US$ riferiti al 2023.

A proposito di vendite online, ricordiamo che la normativa in area UE è stata recentemente aggiornata. Sul punto rimandiamo qui: https://www.lexmill.com/la-direttiva-omnibus-per-i-consumatori/

 

 

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[1] Di utile consultazione anche le statistiche elaborate da Federlegno Arredo, una delle maggiori associazioni di settore, che fornisce dati raggruppati in modo parzialmente diverso (non occupandosi di ceramiche) distinguendo fra settore “Arredamento”, settore “Legno” (semilavorati in compensato e listellato, MDF, truciolato) e settore “Finiture” (porte, finestre di legno e pavimenti, ovviamente in legno).

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Author: Carlo Mosca

A lawyer specializing in international commercial transactions. Lexmill's founding partner.

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