La Corte di giustizia UE (sez. III – 20/05/2021, nella causa n. 120/19) ha stabilito che

Uno Stato membro non può, sotto il pretesto della protezione ambientale, emanare prescrizioni di restrittive di costruzione di veicoli cisterna miranti ad accrescere la sicurezza dei trasporti

Come noto, la Corte di Giustizia UE (ECJ) è la custode dei Trattati e della corretta applicazione del diritto dell’Unione. Le sue decisioni (ed i principi di diritto espressi) vincolano tribunali e legislatori degli Stati membri e prevalgono sul diritto interno. Sono pertanto particolarmente importanti anche per i cittadini e gli operatori dei settori interessati.

La vicenda che ha dato origine alla decisione qui commentata prende le mosse dalla richiesta presentata nel 2015 da una cittadina olandese in cui si chiedeva di impedire la vendita di GPL ad una stazione di servizio Tamoil vicina a casa, dati i pericoli per la sicurezza dell’intero quartiere. Il Comune rigettava la richiesta ma imponeva nel gennaio 2016 al gestore della stazione di servizio di rifornirsi di GPL solo da veicoli dotati, oltre che di un tubo di riempimento migliorato, anche di serbatoio particolarmente ‘blindato, cioè con un particolare rivestimento termico in grado di ritardare un’esplosione per oltre un ora, in caso d’incendio[1]. Ciò era, tra l’altro, in linea con il c.d. Safety Deal, un accordo stipulato nel 2016 dal segretario di Stato per le Infrastrutture e l’Ambiente olandese e dalla locale Vereniging Vloeibaar Gas (Associazione del gas liquido) la cui applicazione è auspicata, ma non imposta, da una circolare governativa del 14 giugno 2016.

Insoddisfatta – e temendo che comunque le prescrizioni imposte dal Comune potessero essere ritenute non in linea con le norme UE e quindi inefficaci, creando di fatto una situazione di falsa sicurezza – la nostra chiedeva l’annullamento del permesso ad operare (seppur subordinato a dette misure precauzionali) al tribunale locale (il rechtbank Noord-Holland). Questo, però, nel giugno 2017, le dava torto. La questione finiva così avanti al Raad van State (il Consiglio di Stato dei Paesi Bassi), che nel gennaio 2019 interpellava la ECJ sulla prospettata contrarietà a norme comunitarie, in particolare alla Direttiva 2008/68 sul trasporto interno di merci pericolose, adottata al fine di estendere a livello di singoli Stati, in modo uniforme, le regole della Convenzione ADR[2]. Va considerato infatti che, tra le regole fissate da detta direttiva vi è quella che (art. 5.1) lascia impedisce agli Stati membri di intervenire sugli standards costruttivi stabiliti negli allegati alla Direttiva (ciò infatti porterebbe ad una discriminazione fra fabbricanti delle macchine e di fatto, ad una restrizione della concorrenza fra di essi)[3].

La ECJ ha infatti confermato nel maggio del 2021 tali timori statuendo che le prescrizioni previste dal Comune di fatto condizionavano (in modo non ammissibile) gli standards costruttivi delle cisterne porta GPL e che a nulla rilevava che si trattasse di provvedimento amministrativo circostanziato. Il Consiglio di Stato olandese si è quindi adeguato, disponendo nel gennaio 2022 che il comune di Purmerend non può subordinare il rilascio dell’autorizzazione ad operare al requisito del rifornimento solo da veicoli dotati di tale particolare rivestimento termico.

 

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[1] C.d. scenario BLEVE – Boiling Liquid Expanding Vapor Explosion. Detto rivestimento deve poter ritardare l’esplosione per almeno 75 minuti dall’inizio di un incendio.

[2] Direttiva 2008/68/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 24 settembre 2008, oggi modificata dalla direttiva 2014/103/UE.  La Convenzione ADR è l’Accordo europeo relativo al trasporto internazionale delle merci pericolose su strada concluso a Ginevra il 30 settembre 1957.

[3] Detti standards sono stabiliti negli allegati A e B, che si rifanno sostanzialmente alle previsioni di cui alla Convenzione ADR.

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Author: Carlo Mosca

A lawyer specializing in international commercial transactions. Lexmill's owner.

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