“Caro Presidente, Collega,
siamo un gruppo di professionisti del diritto, cioè di “quelle sagge restrizioni che rendono liberi”. Non può sfuggirci che le restrizioni delle libertà fondamentali messe in campo dal Governo centrale e da enti locali per fronteggiare l’emergenza Covid-19 generano gravi dubbi di costituzionalità e rappresentano un pericoloso precedente per lo Stato di diritto….”
Comincia così una lettera aperta indirizzata qualche giorno fa a Giuseppe Conte, attuale presidente del Consiglio dei Ministri, da un gruppo di professori, avvocati ed altri giuristi, preoccupati per la modalità con cui è stata, ed è ancor oggi gestita l’emergenza da corona virus (v. al sito https://generazionifuture.org). Per un’illustrazione vedi qui il video postato su Youtube dal prof. Ugo Mattei di Torino.
Al di là infatti del merito dei vari provvedimenti adottati (e ci sarebbe da dire…), è la forma che preoccupa assai. Libertà fondamentali sono state e continuano ad esser conculcate con provvedimenti di dubbia legittimità costituzionale. Non si tratta di ‘fisime’ da anime sensibili, perché tra le prime cose che ogni giurista impara c’è l’assioma che “la forma è sostanza” ed abbandonare la rule of law, anche per i motivi più comprensibili, crea pericolosi precedenti e rischia di determinare comunque una situazione da Stato di polizia.
Noi di Lexmill condividiamo l’allarme ed auspichiamo che quanto prima il Governo ricollochi la sua azione nel solco della stretta osservanza alle leggi fondamentali ed ai principi di uno stato di diritto.
Per leggere la lettera: Lettera al Presidente del Consiglio